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Quando Federigo Tozzi si trasferisce a Roma, nel 1914, la città è in espansione: nuovi quartieri, edifici pubblici e moderne infrastrutture stanno sorgendo e imponenti ponti uniscono ora le due sponde del fiume. Non si tratta ancora della crescita selvaggia che avrà inizio solo a partire dagli anni venti: i regolamenti edilizi della illuminata e breve stagione di Nathan orientano lo sviluppo a un'armonia tra aree verdi ed aree edificate e alla realizzazione di una rete viaria che eviti di strangolare il centro. Così accade che, nelle storie romane che qui si propongono, i movimenti dei protagonisti attraversino un inventario eterogeneo di luoghi e oggetti: operai della linea tramviaria, automobili, stazioni ferroviarie e pecore al pascolo lungo il Tevere, monumenti, chiese, catapecchie, artisti, impiegati e, fuori porta, il mare turchino e il fiato della malaria. Su questi elementi così vari si posa lo sguardo deformante dell'autore, a costruire un quadro storico e simbolico insieme. Contenuti del volume: Gli egoisti (romanzo); Il crocifisso, I butteri di Maccarese, Una recita cinematografica, Marito e moglie (racconti). Saggio introduttivo di Adele Costanzo.